Personificazione del Sole, in questa pendola la figura del Dio Helios viene rappresentata come un giovane bellissimo dai lunghi capelli, mentre sotto al braccio regge l’orologio, simbolo indiscutibile del tempo, qui ancora maggiormente risaltato dalle allegorie delle stagioni presenti sul quadrante.
In una raffigurazione attenta e curata nei minimi dettagli, in modo tale da esaltare la composizione, sul bassorilievo della base troviamo la sorella Aurora che lo precede accompagnata da putti mentre davanti a lei vediamo un gallo, colui che ogni mattino svegliava la divinità che, sul suo cocchio trainato da quattro cavali, di lì a poco sarebbe sorto da oriente illuminando il mondo.

Nella mitologia greca Helios era la personificazione del Sole. Figlio del titano Iperione e di Teia, era fratello di Selene (la Luna) e di Eos (l’Aurora).
Risvegliato dal canto del gallo, e preceduto dalla sorella Aurora, egli guidava ogni giorno il suo carro attraverso la volta celeste dal suo palazzo nella Colchide posto a oriente, fino a quello che si trovava nell’estremo occidente, dove sciolti i cavalli li lasciava pascolare nelle Isole dei Beati. Infine, su una nave dorata costruita da Efesto, egli caricava il suo cocchio e i cavalli per tornare a oriente percorrendo il fiume Oceano che scorre attorno al mondo.

Sottintendendo il naturale collegamento fra il Sole e le Stagioni, spesso negli inni di poeti e cantori greci troviamo la figura del Dio soprannominato Signore delle Stagioni.
Un passo di Nonno di Panopoli, tratto dal suo scrive Dionysiaca ce lo descrive come dopo aver attraversato la volta celeste sul suo carro, egli porta con sé la misura del tempo (Chronos), circondata dalle quattro Stagioni, senza mai fermarmi e lasciare il suo viaggio incompiuto oppure tornando indietro.